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Sezione di Como

“Vivere è abitare nel cuore di qualcuno” è il titolo di due serate organizzate dalla Sezione Anfaa di Como presso la Biblioteca Comunale per ribadire il diritto di ogni bambino, fin dalla nascita, a vivere in una famiglia.

I temi affrontati sono stati i seguenti:

il 1° dicembre 2006“ Dicembre 2006: chiudono gli istituti per minori, apriamo le famiglie” e “L’infanzia negata nel carcere” con Maria Cristina Tischer, pediatra presso la Casa Circondariale Bassone di Como (vedi articolo in altra parte del Notiziario) e il 5 dicembre la psicologa Donatella Fiocchi ha parlato su “L’affido dei neonati e dei bambini piccolissimi. Come attuarlo?”

Dalla prima legge di riforma del sistema penitenziario italiano, n. 354 del 1975, sono state approvate una serie di altre leggi fino ad arrivare alla cosiddetta legge Finocchiaro, 8 marzo 2001 n. 40, che istituisce la “detenzione domiciliare speciale, di cui possono usufruire le condannate a pena uguale o superiore a 4 anni e madri di prole non superiore a 10 anni”.

Questo per evitare che a “detenute madri si aggiungano detenuti bambini”. Questa legge è perlopiù disattesa e praticamente in Italia sono circa 50 i minori che vivono con le madri in carcere, in un ambiente assolutamente inadeguato per una crescita sana ed equilibrata del bambino.

Alle serate è stata abbinata un’interessante Mostra d’Arte, che si è aperta con un ricco buffet e la presenza del critico d’arte Luigi Cavadini. La Mostra ha visto la partecipazione di 17 pittori con uno o più quadri a testa, che sono rimasti esposti nella Sala della Biblioteca Comunale per una settimana.

Sezione Lombarda

Progetti presentati nell’ambito della Legge Regionale 23/99 dalla Sezione Lombarda sul tema dell’adozione – anni 2005/2006

“Adozione: per non viverla da soli”, sette incontri a Milano, da gennaio a giugno 2006, presso il Salone Clerici delle Acli, con l’obiettivo dichiarato di dare risposta agli interrogativi dei genitori adottivi, che si trovano spesso impreparati di fronte ai loro figli che, prima di essere adottati, hanno sofferto molto e a lungo.

Abbiamo voluto dimostrare che la scelta di diventare genitore di un bambino nato da altri, richiede oggi un sostegno, che si può realizzare attraverso gruppi di auto aiuto.

Il progetto ha visto una serie di relatori esperti, che hanno affrontato diversi argomenti nel corso delle serate, e ha avuto un’ottima risposta di pubblico; è stato realizzato in collaborazione con l’Associazione di famiglie adottive “Il filo d’Arianna” e l’Ente autorizzato AMI (Amici Missioni Indiane)

“Nel cuore dell’adozione” a Brescia presso l’Auditorium dell’Istituto Pasquali Agazzi è stato realizzato in collaborazione con le realtà che fanno parte del Tavolo Operativo Locale, istituito -secondo la Delibera della Regione Lombardia dell’8 agosto 2003 – dal Dipartimento ASSI dell’Azienda Sanitaria Locale di Brescia e cioè l’Associazione Omnibus e l’Ente autorizzato La Primogenita International Adoption.

Il progetto si è sviluppato nell’arco di sette serate da novembre 2005 a maggio 2006 ed era rivolto in particolare alle coppie che stanno facendo un percorso per diventare genitori adottivi, ma anche ai genitori che sono già adottivi.

A Brescia mancava un programma di incontri su questo argomento; tutte le sere era presente un pubblico numeroso e at­tento.

Al termine dei sette incontri abbiamo organizzato un gruppo di una ventina di famiglie adottive, che abbiamo riunito per due volte al sabato pomeriggio nel settembre del 2006, con una psicologa e un’assistente sociale dell’ASL di Brescia, mentre i bambini erano seguiti da una pedagogista e da un’educa­trice .

L’esperienza relativamente nuova di organizzare il gruppo dei genitori e dei bambini per valutare la relazione che si instaura in questa nuova dimensione è stata nel complesso positiva e abbiamo programmato di ripeterla nel 2007 se ci saranno le condizioni favorevoli.

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