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Alcuni parlamentari (primo firmatario Marco Zacchera) hanno presentato alla Camera dei deputati in data 13 maggio 2004 una proposta di legge in cui è previsto che il vigente primo articolo della legge 184/83 “Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell’ambito della propria famiglia” venga sostituito dal seguente: “Ogni bambino ha diritto ad una famiglia ed ogni famiglia ha diritto ad adottare”.

Mentre, come ovvio, il diritto a crescere “nell’ambito della propria famiglia” richiede l’adempimento dei doveri dei genitori ed eventualmente degli altri congiunti del minore, è inacettabile che detto fondamentale e lapalissiano principio venga sostituito con il diritto “ad una famiglia” e cioè ad una qualsiasi famiglia.

Inoltre, è assurdo il riconoscimento a tutte le famiglie del “diritto ad adottare“. Attualmente ogni coppia di coniugi può segnalare la propria disponibilità all’adozione e ogni singola persona ha la facoltà di avanzare istanza per l’adozione in casi particolari. Con la modifica prevista dall’On. Zacchera la disponibilità all’accoglienza dei minori diventerebbe un diritto.

Si tratta, però, di un diritto assurdo, fra l’altro non previsto in nessun Paese, anche perchè non vi è né in Italia né all’estero un numero di bambini adottabili e cioè “privi di assistenza morale e materiale da parte dei genitori e dei parenti tenuti a provvedervi” sufficiente a soddisfare tutte le richieste.

tratto da Prospettive Assistenziali

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