Sezione Lombarda
In data 15 febbraio 2005, la Presidenza Nazionale ha inviato ai Procuratori della Repubblica per i Minorenni, presso tutti i Tribunali per i Minorenni, una richiesta in merito all’attuazione dell’art. 9 della legge 184/1983. (il testo della lettera è pubblicato nel Notiziario della Sede Nazionale su questo numero del Bollettino di Informazione).
Il Dott. Ingrascì, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Milano (che è competente per le province di Como, Lecco, Lodi, Milano, Pavia, Sondrio e Varese), in data 15 aprile ha risposto, fornendo una serie di dati molto interessanti.
Innanzitutto nella sua lettera segnala che “sui 165 minori dichiarati adottabili nel 2004, 20 risultano ancora in istituto per vari motivi” ( quali??).
Prosegue esprimendo “qualche perplessità sull’attuazione seria del superamento del ricovero in istituto per il rischio che il mutamento delle strutture sia esclusivamente nominale e formale e non sia in grado di modificare una cultura, ancora attuale, che non riconosce le profonde esigenze di un minore in difficoltà”, perplessità che l’Anfaa condivide e che ha più volte espresso in diverse occasioni, unitamente alla preoccupazione che la recente legge regionale “Politiche regionali per i minori” suscita al riguardo (un più articolato commento a questa legge verrà fatto nel prossimo numero di questo bollettino) in quanto non stabilisce gli standard per le comunità di tipo familiare, che devono essere caratterizzate da organizzazione e da rapporti interpersonali analoghi a quelli di una famiglia (art. 2 comma 4 l. 184/83 e s.m.).
Dalla relazione acclusa alla lettera risulta che gli istituti ancora esistenti sull’area di competenza della Procura della Repubblica per i Minorenni di Milano sono 4, mentre in totale le strutture residenziali per i minori, comprese quelle che ospitano mamma e bambino sono 361, per un totale di 2249 minori, al 31.12.2004. Perché, chiediamo, sono catalogate come CAM (Comunità Accoglienza Minori) il Centro Mamma Rita di Monza con 68 minori, Il Buon Pastore con 29 più 26 minori tutti allo stesso indirizzo di Via San Vittore 29, i Centri di Via Pusiano 22 che, sebbene con denominazioni “gentili” quali Genziane , Germoglio ecc. accolgono 37 minori tutti allo stesso indirizzo (Via e numero civico) e “La Madonnina” che totalizza 52 minori tutti in Via Falck 28??
Per quanto riguarda l’età dei minori presenti nelle strutture, il dato più alto (28%) riguarda ragazzi dai 15 ai 18 anni, seguito dalla fascia di età 11-15 anni (25.5%). Un dato significativo riguarda i minori da 0 a 2 anni, che sono ben l’8,4%, una percentuale troppo alta per bambini così piccoli, anche se include i minori accompagnati dalla mamma..
Negli ultimi anni inoltre si è verificato un aumento considerevole dei minori stranieri inseriti nelle strutture residenziali, che ha raggiunto alla fine del 2004 il 30.7%.
Risulta sempre alto il periodo di permanenza nella struttura:
• da 6 mesi a 2 anni per il 35.6%
• da 2 a 5 anni per il 29.0%
• oltre i 5 anni per il 12.6%
Il motivo dell’inserimento nella struttura è dovuto per il 32.2% a difficoltà educative o conflitto familiare, mentre rimane comunque alta la percentuale del 14.1% che riguarda il problema economico e/o abitativo, che non dovrebbe essere in nessun caso la ragione dell’allontanamento di un minore dalla sua famiglia, osservazioni che abbiamo più volte espresso analizzando i dati forniti dalla Regione Lombardia.
La Sezione Lombarda, dopo aver vagliato attentamente i dati esposti nella relazione, intende chiedere un incontro con il Procuratore della Repubblica per i Minorenni, Dott. Ingrascì per alcuni chiarimenti:
• Che iniziative ha assunto o vuole assumere il Tribunale per i Minorenni riguardo ai minori dichiarati adottabili e non adottati (20);
• Quali azioni pensa di intraprendere il Tribunale per i Minorenni nei confronti della Regione Lombardia per definire gli standard delle Comunità di Accoglienza di tipo familiare, per evitare l’aggiramento della legge.
In merito alle caratteristiche delle Comunità d’Accoglienza l’Anfaa ha sempre sostenuto che il limite massimo dei minori ospitati non debba superare le 6-8 unità, e che le stesse debbano essere inserite nel contesto abitativo (vedi condominio o unità singola..) e soprattutto con il divieto di essere accorpate tra di loro.
Sezione Toscana
Andrea Croci, socio Anfaa e Portavoce di “Ubi Minor” (il coordinamento regionale toscano per la promozione e la tutela dei diritti dei minori), è stato nominato giudice onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Firenze,
Auguri per un fruttuoso lavoro!
(tratto da Prospettive Assistenziali n. 149)
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