In questi mesi due nuovi lutti hanno colpito le famiglie dell’Anfaa. Riportiamo il commosso ricordo che di Sabina Privitera Montella – tesoriera della Sezione di Trieste – e di Elisabetta Ruth Lenneberg Picotti ci è pervenuto dagli amici della Sezione di Trieste e di Bologna.
La redazione del Bollettino, la Presidenza e i Consiglieri tutti dell’Anfaa, si uniscono al cordoglio degli amici di sezione ed esprimono ai familiari tutta la loro vicinanza in questo triste momento.
“L’inesorabile di una malattia dolorosa e lunga ci ha portato via il 7 settembre 2004 la nostra capace e competente tesoriera. L’informata ed attenta Sabina che sapeva seguire scadenze e pratiche e piegare le esigenze delle sempre più numerose richieste amministrative (che toccano ormai tutte le Associazioni) a quelle dei nostri bambini ed alle loro, ben più importanti, richieste.
Ma sarebbe decisamente riduttivo tracciare di lei solo questo, sebbene importante, profilo.
Sabina sapeva nutrire una generosità profonda e marcata nei confronti di tutti pur nella modestia del suo modo di esprimerla. Sapeva allungare la mano a chiunque chiedesse aiuto alla nostra Associazione lasciandosi coinvolgere sempre in prima persona. Adolescenti che avevano bisogno di ospitalità tempestive, mamme con storie difficili con bambini da aiutare a crescere, passaggi da offrire a chi da solo non ce la fa, aiuti temporanei…da qualsiasi continente provenisse l’urgenza di ricevere una mano da lei spesso la trovava.
Non si sottraeva Sabina alle richieste e agli sos che pervenivano all’Associazione: e non sono state poche.
Sussulti di generosità immediata, talvolta impulsiva propria di chi non sa dire di no. Eppure accompagnati sempre dal silenzio, da una modestia e da una riservatezza che tutti ben ricordiamo.
Quante volte in Associazione ci siamo detti “Ma quel caso lì?” “Ah, sì, Sabina già la scorsa settimana….”
Ma non solo queste erano le sue caratteristiche.
Ricordo assai bene il suo amore per l’arte. L’osservazione attenta di Firenze, che insieme abbiamo percorsa in un momento di pausa dopo una delle riunioni del nostro Consiglio Direttivo nazionale, mi aveva colpita. Ricordo assai bene anche la sua piccola fuga agli Uffizi e la contenuta eccitazione che l’ha accompagnata “Solo un’oretta a rivedere i pittori senesi…Ci ritroviamo tra poco”.
E la giovialità dei racconti centrati sulle “difficoltà” di certi nostri bambini che trasformavamo in ironia nelle chiacchiere in treno insieme a Rita.
Poi la lunga e dolorosa malattia, vissuta come di consueto con la riservatezza e la dignità che le erano proprie insieme alla consapevolezza e la forza con cui l’ha affrontata “So quanto brutta è la brutta bestia” mi ha sommessamente detto un triste pomeriggio chiudendo così ad ogni commiserazione.
Abbiamo ancora da imparare da te Sabina.
Un abbraccio da tutto il Direttivo”.
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Dopo una lunga e travagliata malattia, il 23 ottobre 2004, ci ha lasciati Elisabetta Ruth Lenneberg Picotti.
Elisabetta era nata in Renania, si trasferì in Belgio a seguito delle persecuzioni naziste e ha perso i genitori morti in un campo di concentramento alla fine della seconda guerra.
Arrivata in Italia, si é sposata con Paolo ed hanno avuto quattro figli; dopo un periodo di lavoro in aziende private si é dedicata interamente alla famiglia.
Trasferitasi a Bologna insieme al marito hanno conosciuto Don Carlo Fregni con il quale hanno fatto un lungo cammino di fede aprendosi all’accoglienza e alla vita, Elisabetta é rimasta a “lavorare”in questo campo guidando per 10 anni il servizio di accoglienza alla vita, mentre Paolo si é dedicato all’Anfaa.
La Chiesa di San Sigismondo, dove si é svolta la messa funebre, era piena di amici e conoscenti che hanno voluto così testimoniare il loro affetto a Elisabetta e al marito e ai loro figlioli.
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