Sezione Lombarda
Corso di aggiornamento per gli insegnanti
“Nel marzo scorso l’Anfaa, con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico per la Lombardia e dell’IRRE Lombardia, ha organizzato un corso di aggiornamento per gli insegnanti delle Scuole materne, elementari e medie, sul tema . “Scuola: luogo di accoglienza e di integrazione: Il bambino colorato, separato, affidato e adottato”, che si é tenuto presso l’Istituto Tecnico Commerciale “Moreschi” di Milano nei pomeriggi del 3, 10, 17 e 24 marzo, con l’obiettivo di offrire alle insegnanti momenti di informazione e di formazione, che le aiutino a rapportarsi nel migliore dei modi con le diverse e molteplici situazioni degli alunni.
Hanno partecipato parecchi insegnanti della scuola materna ed elementare, in numero meno rilevante quelli della scuola media inferiore, pochissimi erano, invece, quelli della scuola media superiore. Tutti hanno posto domande, richiesto chiarimenti e delucidazioni ai relatori.
L’esigenza di un corso di aggiornamento su queste tematiche, rivolto agli insegnanti, in particolare della scuola dell’obbligo, é emersa negli ultimi anni, in quanto le problematiche che devono affrontare le famiglie adottive e affidatarie nel corso della vita scolastica dei propri figli sono parecchie. Le prime difficoltà emergono già dall’inserimento nella scuola materna e elementare per arrivare fino alla verifica dei risultati spesso non completamente soddisfacenti, anche se si tratta di bambini “nella norma” da un punto di vista intellettivo.
Nella società italiana e nella scuola che della società è l’interfaccia, i bambini di cui hanno parlato i relatori rischiano per la loro situazione familiare diversa di non integrarsi pienamente, quando non vengono emarginati – consapevolmente o no – da atteggiamenti scorretti o da frasi incaute di alcuni insegnanti.
Durante il passaggio da un’età all’altra, da un ciclo scolastico all’altro, cha rappresenta sempre un momento critico per ogni ragazzo, si aggiungono a volte degli altri elementi critici derivanti da un contesto scolastico che può risultare isolante o ostile.
La scuola è la prima agenzia di socializzazione dei nostri figli; noi vorremmo che la nostra società potesse avere una scuola capace di interpretare i bisogni delle giovani generazioni e di promuoverne lo sviluppo umano, culturale e civile, questa è la speranza che è emersa dall’intervento del Prof Agapito, docente di sociologia all’Università Cattolica di Milano.
Viviamo in un’epoca di grandi e rapide trasformazioni, dove da un lato si sono ampliate le prospettive di sviluppo, ma dall’altro sono aumentati i problemi, rendendo più difficile il raccordo tra la scuola e la società. La scuola deve assumersi la tutela dei minori, intesa come valorizzazione dell’infanzia e dell’adolescenza, come ha affermato nel suo intervento Marisa Del Guercio, pedagogista.
Per una scuola impegnata a raggiungere questo obiettivo, la complessità e la diversità delle situazioni familiari diventa una sfida: si tratta di interagire con diverse realtà, di comprendere storie differenti, ha sottolineato Emilia De Rienzo, scrittrice, insegnante e mamma adottiva.
L’aspetto pratico degli interventi dell’adozione e dell’affido è stato affrontato da Frida Tonizzo, assistente sociale dell’Anfaa, e da Marilena Garea, Responsabile del Servizio Affidi del Comune di Milano.
Particolare attenzione ha destato l’intervento di Elena Dipierro, dirigente dell’Istituto Comprensivo di Novate, che ha formulato proposte educative e didattiche credibili e praticabili.
Si è trattato di una carrellata chiara e precisa riguardo alla necessità di avere ben definiti gli obiettivi che si vogliono raggiungere. Con il supporto di parecchi lucidi, sintetici e ben articolati ha descritto come si programma l’accoglienza, le relative soluzioni ed ha formulato alcune ipotesi di lavoro utili come modelli. Analiticamente ha affrontato l’accoglienza delbambino colorato separato affidato adottato, primo passo fondamentale per porre le basi ed arrivare ad una programmazione didattica, con una differenziazione di percorsi. Soffermandosi nel suo excursus, sul protocollo di intervento per proporre soluzioni e strategie, ha suscitato notevole interesse tra i partecipanti.
Ha concluso il Corso la lucida e precisa relazione di Grazia Masi, Docente di Diritto di Famiglia, sulla legislazione vigente in materia.
L’Anfaa ha avuto innumerevoli riscontri positivi da parte dei partecipanti e ha in programma una prosecuzione degli incontri .
Sezione di Monza
Nei giorni 15-22-29 marzo 2004 presso la sala convegni della Villa Reale di Monza si è svolto il corso di aggiornamento per gli insegnanti “Tutti i bambini hanno diritto ad una famiglia” promosso dall’Anfaa- sezione di Monza e patrocinato dall’Assessorato all’Educazione del Comune di Monza.
La manifestazione ha visto la partecipazione di un numero elevato di educatori ed insegnanti (130 presenze di media per ogni incontro), soprattutto delle scuole materne ed elementari sia pubbliche che private, scarsa la partecipazione degli insegnanti di scuola media e delle superiori.
I vari argomenti trattati: ruolo della scuola e dei servizi socio-assistenziali di fronte a minori con difficoltà familiari, problematiche relative al come affrontare a scuola l’adozione e l’affidamento familiare, la presentazione dei libri “Una famiglia in più” e “Siamo tutti figli adottivi” hanno riscosso un notevole interesse nei partecipanti, in genere molto giovani, ma molto attenti alle nuove tematiche che investono la scuola di oggi, legate agli aspetti di una società nuova, multiculturale ed interrazziale.
Durante i vari incontri, a tutti i partecipanti è stato consegnato materiale informativo e didattico sull’argomento, e il libro “L’affidamento si impara a scuola”. Inoltre, l’Assessorato all’Educazione ha donato ad ogni Dirigente Didattico il volume “Siamo tutti figli adottivi. Otto unità didattiche per parlare a scuola di maternità e paternità” e il libro di favole: “Il Mago dei bambini”.
Un grazie particolare va rivolto ai relatori tutti per la loro disponibilità, preparazione e professionalità, e alle famiglie affidatarie e adottive per la profonda carica umana e affettiva con cui hanno presentato la loro esperienza.
Gli interventi sono stati tutti molto coinvolgenti e di alto livello, ed i partecipanti, nell’esprimere la loro soddisfazione e il loro apprezzamento per la qualità del corso, hanno sollecitato l’Anfaa a continuare nel suo impegno e nella sua attenzione al mondo della scuola, e ad organizzare ulteriori incontri di approfondimento più mirati ai diversi ordini di scuole e articolati anche in gruppi ristretti, onde poter affrontare e approfondire tematiche specifiche e dare maggior spazio ad un dibattito.
Sezione di Trento
Formazione a Trento: una nuova esperienza
In linea di continutà con quanto avviato nel corso del 2003, sta continuando anche nel 2004 una positiva esperienza di formazione rivolta a genitori già da tempo adottivi dei tre gruppi di famiglie adottive dell’Anfaa di Trento, Rovereto e Valli di Fiemme e Fassa presenti sul territorio della provincia di Trento.
Per meglio rispondere allo scopo dell’iniziativa, è stata ideata una formula nuova rispetto al passato. La formazione si articola attraverso percorsi di tre incontri ciascuno, che sviluppano un tema specifico, affrontando più sfaccettature dello stesso tema. Gli incontri sono coordinati dalla presenza di psicologhe/psicologi professionisti ed avvengono a cadenza serrata, ogni due settimane; tra un percorso e l’altro trascorrono alcune settimane di pausa che servono a consolidare la formazione acquisita e preparare i partecipanti per il percorso successivo.
Tutto ruota attorno ad un concetto chiave. I nostri figli hanno diritto ad una famiglia, ma questo è il minimo: hanno diritto a dei genitori “sempre migliori”, che si impegnano in una crescita continua con i loro figli, per i loro figli. In questa prospettiva è essenziale mantenere viva la formazione, il supporto psicologico, il confronto tra genitori all’interno di gruppi che abbiano una certa stabilità nel tempo. E’ anche essenziale “puntare in alto” con la formazione stessa, arricchendola di contenuti “educativi” importanti, sfruttando la ricchezza del dibattito che all’interno dell’Anfaa viene portato avanti.
A Trento nella prima parte del 2004 sono stati organizzati due percorsi formativi, per un gruppo di genitori già formatosi nel corso del 2003:
a) “Figli adottivi adolescenti” , che ha trattato temi “scottanti” quali:
– L’adolescenza inizia nell’infanzia: prepararsi per tempo ad una età complessa
– Adolescenza ed appartenenza nei figli adottivi: la sfida alle figure genitoriali
– Figli adottivi e rapporti sociali nell’adolescenza
b) “Sentimenti ed emozioni nel rapporto adottivo”, nel corso del quale sono stati sviluppati argomenti molto intensi quali:
– Filiazione adottiva: sentimenti ed emozioni in gioco
– La “variabile tempo” nella crescita dell’affettività e nella maturazione dei figli
– Comunicazione verbale e non verbale al centro del rapporto genitori-figli.
A Rovereto, invece, è stato avviato un nuovo gruppo a cui è stato proposto un percorso più generale, “Genitori adottivi oggi”, di introduzione a tematiche generali quali:
– Quali i nostri problemi più urgenti? Quali le nostre aspettative? Conosciamoci.
– Figli e genitori insieme: conoscenza reciproca e costruzione dell’identità dei figli.
– La scuola: un cammino di collaborazione e di crescita. Quale integrazione degli interventi educativi?
Nelle valli di Fiemme e Fassa, infine, il percorso formativo è stato offerto all’interno di serate pubbliche aperte a tutti, per rispondere ad un fabbisogno che coinvolge tutti i genitori, adottivi e non. E’ stato un tema sempre molto sentito, “Noi genitori e gli adolescenti” sviluppato attraverso tre momenti:
– La preadolescenza: quando l’infanzia sta per finire.
– Gli adolescenti e l’immagine di sé
– Essere genitori di figli adolescenti
e l’offerta è stata premiata da una partecipazione molto numerosa di pubblico
Nell’autunno è prevista la ripresa del cammino, con nuovi percorsi, con nuovo slancio: crediamo davvero che, innanzi tutto, sia un servizio che rendiamo ai nostri figli, attraverso i loro genitori. Ed è un momento importante attraverso cui comunicare e condividere le idee e la vita della Anfaa, dando testimonianza diretta della passione e dell’impegno che sostiene la nostra associazione.
Sezione di Trieste
Il 28 marzo si è svolta l’Assemblea annuale dei soci dell’Anfaa – Sezione di Trieste. La relazione della Presidente Marisa Semeraro ha analizzato le iniziative su cui ci siamo impegnati nell’anno appena trascorso e il modo di intensificare le nostre azioni a favore dei minori.
Il dibattito che ne è seguito ha confermato la positività di quanto sinora realizzato ed è stato di stimolo per i prossimi impegni. Ed ecco un quadro dei punti trattati.
– La campagna promozionale per l’affido familiare realizzata in collaborazione dal Comune di Trieste e dall’Anfaa: vi abbiamo investito forze e capacità. Di pari passo con la campagna abbiamo realizzato la rassegna cinematografica. Queste attività complessivamente ci hanno fatto incontrare molte famiglie e persone che hanno dato la loro disponibilità per l’affido. Adesso la palla passa al Comune e al servizio minori con l’auspicio che abbiano la capacità di utilizzare appieno queste risorse.
– Gli incontri che organizziamo con regolarità: percorsi di formazione di volontari, incontri per famiglie adottive ed affidatarie. L’iniziativa per volontari che si è tenuta presso la libreria Minerva ha visto una buona partecipazione e buoni risultati. Ad esempio ne sono risultate, tra le altre, alcune disponibilità di studentesse universitarie che hanno trovato il modo di svolgere il loro tirocinio presso una scuola elementare attraverso una nostra iniziativa. Gli incontri per famiglie adottive coordinati dal dott. Becce hanno visto una alta partecipazione: è stata gradita questa opportunità di confrontarsi con gli altri sui molti aspetti educativi e relazionali riguardanti i figli. Le serate con le famiglie affidatarie hanno avuto una presenza altalenante: ci ripromettiamo di analizzarne le cause.
– le feste che abbiamo organizzato presso il Ricreatorio Pitteri e che si sono aggiunte a quelle tradizionali di San Nicolò e Carnevale, sono sempre state molto vivaci. Merito dei bambini che hanno partecipato, degli scouts che ci hanno aiutato nell’animazione e di altri vari amici.
Queste sono le attività principali della nostra Associazione che portiamo avanti con grande impegno e un po’ di fatica; siamo tutti volontari, la maggior parte di noi lavora e si fanno un po’ di salti mortali per conciliare lavoro, famiglia ed Associazione.
La valutazione complessivamente positiva che è stata data sull’operato svolto, non può assolutamente appagarci né consentirci di adagiarci sul tranquillo svolgersi delle attività collaudate.
C’è una situazione sociale di forte difficoltà: ci sono molte famiglie in sofferenza per vari motivi e chi ne risente di più sono le bambine ed i bambini. Una conferma di ciò è l’aumento di invio di minori nelle Comunità.
E’ questo un punto su cui vorremmo farci sentire di più: i bambini non sono la causa dei disagi, ma è probabile che lo pensino nel momento in cui vengono allontanati dalla loro casa e inseriti in una comunità. I servizi sociali dovrebbero tentare in tutti i modi di far trascorrere loro questo periodo in un’altra famiglia, in un ambiente cioè più utile per le loro esigenze affettive di crescita, valorizzazione, ecc…
Un altro punto su sui vorremmo essere più incisivi è quello che riguarda gli interventi di sostegno ed aiuto da parte dei servizi sociali nei confronti delle famiglie in difficoltà. Viene fatto troppo poco. Se è vero che la situazione è allarmante allora bisogna farvi fronte con forza. E non si tratta solo di stanziamenti economici a favore di queste famiglie, ma di una serie di iniziative, ad ampio spettro, che consenta loro di sollevarsi ed uscire dalle difficoltà.
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