PERCHE’ VI PROPONIAMO DI FIRMARE E FAR FIRMARE LA PETIZIONE NAZIONALE SUI LEA – LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA SANITARIA E SOCIO-SANITARIA.
Di fronte alle decine di migliaia di persone non autosufficienti (anziani colpiti da patologie invalidanti, dementi senili, soggetti con handicap intellettivo, malati psichiatrici gravi e limitata autonomia) alle quali sono molto spesso negate
le prestazioni socio-sanitarie, la Fondazione promozione sociale onlus,– nel cui Consiglio di amministrazione è rappresentata anche l’Anfaa – ha promosso insieme alle organizzazioni sotto elencate la Petizione popolare nazionale per il finanziamento dei Lea, Livelli essenziali di assistenza sanitaria e socio-sanitaria, di cui il 1° marzo 2012 sono state consegnate alla Camera dei Deputati e al Senato, nonché ai Ministri della sanità Renato Balduzzi e del Lavoro e delle politiche sociali Elsa Fornero le prime 11.455 firme di cittadini elettori e le 40 adesioni finora sottoscritte da personalità e da organizzazioni pubbliche e private.
Perché vi chiediamo di firmare questa petizione? Perché ci riguarda tutti, come cittadini e come volontari impegnati per la tutela dei diritti della fascia più debole della popolazione.
Questo finanziamento è non solo urgente ma anche indispensabile per eliminare le difficoltà che vengono frapposte all’attuazione dei diritti, già attualmente pienamente e immediatamente esigibili da parte delle persone non autosufficienti (anziani malati cronici non autosufficienti, pazienti sofferenti a causa del morbo di Alzheimer o di altre forme di demenza senile, soggetti con handicap intellettivo in situazione di gravità) ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 21 novembre 2001, le cui norme sono cogenti in base all’articolo 54 della legge 289/2002.
In particolare in base alle norme sui Lea, le Regioni, le Asl ed i Comuni devono assicurare la frequenza dei centri diurni ai soggetti aventi limitata o nulla autonomia a causa della grave disabilità cognitiva da cui sono colpiti.
A questo proposito si ricorda che nella sentenza n. 785/2011 del 9 marzo 2011, depositata in Cancelleria il 24 marzo, la Sezione prima del Tar della Lombardia ha condannato il Comune di Dresano a risarcire nella misura di euro 2.200 il danno esistenziale subito dalla minore R. S. «in quanto l’illegittimo comportamento del Comune ha determinato uno slittamento della data di inizio del servizio[frequenza di un centro diurno per soggetti con grave handicap intellettivo] da settembre a novembre 2009». Inoltre nella sentenza viene precisato che «ove i genitori avessero dimostrato che, nel periodo di colpevole ritardo dell’Amministrazione comunale, essi abbiano provveduto direttamente e a proprie spese ad assicurare un servizio equivalente alla propria figlia minore, i relativi costi avrebbero rappresentato l’ammontare del danno patrimoniale risarcibile in loro favore».
Inoltre, in base agli stessi Lea, i succitati soggetti hanno il diritto pienamente e immediatamente esigibile all’accoglienza residenziale presso comunità alloggio di tipo para-familiare (8-10 posti al massimo, compresi 2 per le emergenze) oppure, nelle situazioni socialmente più arretrate, al ricovero in istituto.
Per quanto riguarda gli adulti e gli anziani affetti da patologie invalidanti e da non autosufficienza, i Lea assicurano il diritto alle cure sanitarie durante la fase acuta e a quelle socio-sanitarie nel periodo della cronicità.
Durante il ricovero socio-sanitario presso le Rsa, Residenze sanitarie assistenziali o strutture analoghe, l’Asl di residenza del malato cronico deve corrispondere la quota sanitaria il cui importo non può essere inferiore al 50% dell’ammontare dell’intera retta.
A carico del ricoverato è la quota alberghiera, che deve essere versata nell’ambito delle risorse personali del degente (reddito e beni, dedotte le relative franchigie) senza alcun onere per i congiunti conviventi o non conviventi.
Una procedura semplice per ottenere il ricovero in Rsa, che deve essere assicurato in tutti i casi in cui, per qualsiasi motivo, non sono praticabili le cure domiciliari (ad esempio per indisponibilità dei congiunti), riguarda l’opposizione alle dimissioni da ospedali e da case di cura private convenzionate delle persone non autosufficienti. Le relative modalità sono precisate sul sitowww.fondazionepromozionesociale.it
La Petizione popolare nazionale per il finanziamento dei Lea è promossa dalle seguenti organizzazioni: Fondazione promozione sociale onlus (Torino); Adina, Associazione per la difesa dei diritti delle persone non autosufficienti onlus (Firenze); Associazione senza limiti (Milano); CartaCanta onlus, Associazione tutela diritti persone non autosufficienti (Parma); Comunità Progetto Sud onlus (Lamezia Terme, Cz); Csa, Coordinamento sanità e assistenza fra i movimenti di base (Torino); Gruppo solidarietà (Moie di Maiolati, An); Medicina Democratica onlus (Milano); Mtd onlus, Movimento per la tutela dei diritti delle persone diversamente abili e quelle non autosufficienti (Pavia); Opinio Populi (Lecco). Riviste: Appunti; Controcittà; Prospettive assistenziali.
Partecipano come enti copromotori: il Movimento Handicap (Verona); l’Associazione “In nome dei diritti” (Scandicci, Fi); l’Associazione Nichelino Domani (Nichelino, To); l’Associazione l’Arcobaleno per una vita indipendente e autonoma (Asti); l’Avulss Orbassano onlus (Orbassano, To); il Tribunale della salute (Bologna); Codici (Roma).
Collaborano alla raccolta delle firme le seguenti organizzazioni: Angsa Novara Onlus, Angsa Piemonte onlus (Torino); Anaste Piemonte (Torino); Anffas (Sezione di Bologna); Aniep (Bologna); Arap (Roma); Associazione Airdown (Moncalieri, To); Associazione Alzheimer Piemonte (Torino); Associazione Amici parkinsoniani onlus (Torino); Associazione Avulss Orbassano onlus (Orbassano, To); Associazione culturale Gruppo Senza sede (Trino, Vc); Associazione Diapsi Piemonte (Torino) ; Associazione Famiglie Sma onlus (Roma); Associazione Familiari Alzheimer Pordenone onlus (Pordenone); Associazione Genitori per la tutela dell’handicap (Pomigliano d’Arco, Na); Associazione L’altra Ladispoli (Roma); Associazione nazionale emodializzati (Torino); Associazione nazionale mutilati e invalidi civili (Sezione di Torino); Associazione sostegno autismo (Giovinazzo, Ba); Comitato genitori ragazzi disabili Ulss 9 (Treviso); Comitato parenti ospiti Iga onlus (Udine); Consorzio Sol.Co. (Catania); Consulta handicap XV Municipio (Roma); Coordinamento famiglie con disabili (Valdisotto, So); Coordinamento H per i diritti delle persone con disabilità nella Regione Siciliana onlus (Palermo); Diritti senza barriere (Bologna); Federavo nazionale (Milano); Fish Piemonte (Torino); Forum del Volontariato (Torino); Gesco Sociale (Napoli); Il Mosaico, Associazione di persone diversamente abili (Giussano, Mi); Movimento “5 Stelle” (Sezione di Palermo); Movimento dei cittadini per i diritti del malato “Alto Vicentino” (Zanè, Vi); Sindacato Sfida (San Nicandro Garganico, Fg); Unione italiana ciechi e ipovedenti (Sezione di Torino).
Coloro, persone singole o associazioni o gruppi, che intendono collaborare alla raccolta delle firme e delle adesioni possono rivolgersi alla Segreteria affidata alla Fondazione promozione sociale onlus – Via Artisti 36 – 10124 Torino – Tel. 011-8124469, fax 011-8122595, e-mail: info@fondazionepromozionesociale.it www.fondazionepromozionesociale.it