Sezione Provinciale di Como
SFIDAFFIDO: insieme per cambiare le regole del gioco
Il Servizio Distrettuale del Comune di Como, come Ente Capofila, insieme alle Associazioni di Famiglie Affidatarie sul territorio, tra le quali l’ANFAA di Como, ha partecipato al Bando della Fondazione Cariplo “Promuovere e sostenere reti per l’affido familiare” con scadenza settembre 2009 con il Progetto “Sfidaffido : insieme per cambiare le regole del gioco” che ha ottenuto il finanziamento.
Sabato 3 Aprile, nella Sala Stemmi del Comune di Como, si è svolto l’incontro di presentazione del percorso di formazione sull’affidamento familiare.
L’Anfaa insieme ad altre tre Associazioni di famiglie, che operano con particolare riferimento alla sensibilizzazione sul territorio dell’intervento dell’affidamento familiare, ha partecipato attivamente alla stesura del Progetto, di cui sarà uno dei protagonisti.
Gli operatori del Servizio Distrettuale Affidi hanno portato alcuni dati per illustrare la realtà dell’affido nel territorio e le condizioni del contesto in cui si inserisce il Progetto: nel Distretto del Comune di Como (Como più 25 comuni) gli affidi in atto attualmente sono 56, di cui 44 extrafamiliari e 12 intrafamiliari , nel 2010 risultavano inseriti in Comunità, sempre nel Distretto di Como, 52 minori, di cui 44 del Comune di Como; a questi vanno aggiunti minori extracomunitari non accompagnati.
Gli obiettivi del Progetto sono diversi, tra questi ne segnaliamo alcuni:
Ø rilanciare la cultura dell’accoglienza
Ø consolidare la collaborazione con le associazioni di famiglie
Ø costruire una rete solidale tra i diversi attori che operano nell’ambito dell’affido familiare.
Ø incentivare forme di affido preventivo.
Ø costruire un cortometraggio a cura della Scuola di Regia di Como del regista Lipari, che sarà uno strumento agile e fruibile, insieme ad altro materiale informativo che verrà preparato.
Il Progetto vuole anche risolvere alcune criticità presenti sul nostro territorio, rilevabili dall’analisi dell’attività del Servizio Distrettuale Affidi, effettuata dallo stesso Servizio Affidi, in merito agli abbinamenti realizzati, quali la difficoltà di reperire famiglie disponibili all’affido e in particolare si registra un fenomeno di eccessivo “stand-by” di quelle famiglie valutate come adatte, “ascrivibile alla necessità e specificità emerse nella valutazione condivisa con gli interessati e spesso legate alle caratteristiche dei figli naturali già presenti nel nucleo familiare. Spesso si verifica una ‘incompatibilità’ specifica tra i minori per i quali si ricerca un nucleo affidatario e le famiglie affidatarie (poche) al momento disponibili”, la difficoltà di comunicazione tra i servizi e la cittadinanza, di coordinamento tra i servizi e le associazioni di famiglie e di finanziamento di nuovi servizi e di nuove offerte. Si è costruito quindi il Progetto “Sfidaffido” per partecipare al Bando della Fondazione Cariplo ed ottenere un finanziamento sufficiente a continuare e implementare il servizio dell’affido familiare sul territorio.
A maggio inizierà un percorso formativo rivolto alle persone e alle famiglie interessate all’affido familiare, un percorso formativo di base di sei serate. Gli incontri si terranno alternativamente nelle sedi delle associazioni. Inoltre partiranno percorsi formativi per affidi specialistici: affido per minori da zero a tre anni, affido per gli adolescenti e omoculturale (al momento inizierà solo in via sperimentale).
Il progetto è pensato nell’arco temporale di tre annualità; le azioni che si confermeranno utili e produttive potranno continuare ed essere inserite nel prossimo Piano di Zona triennale.
Siamo convinti che una maggiore conoscenza tra gli operatori dell’affido, sia pubblici sia del privato sociale condurrà ad un maggior utilizzo di questo intervento rispetto ad altre soluzioni, che ancora oggi sono privilegiate, quali le comunità.
Sezione di Firenze
Riportiamo quanto inviato dalla nostra Sezione di Firenze. Solo una breve premessa: confidiamo che in un prossimo “POF” sia possibile inserire nel programma un ciclo di incontri per i docenti, che riguardi anche i bambini adottati con l’adozione nazionale e i bambini che sono in affidamento familiare” (nota della redazione)
Linee Guida per l’inserimento scolastico di alunni adottati
E’ stato finalmente portato a termine l’accordo tra la sezione di Firenze e la direzione didattica del IV circolo di Prato, con l’inserimento nel POF (Piano offerta formativa) delle linee guida da seguire circa gli inserimenti dei minori adottati.
Specificatamente nella sezione: “Passo dopo passo – linee guida per l’accoglienza degli alunni adottati” viene testualmente riportata, oltre al logo ANFAA, la seguente dizione:
“La centralità del bambino all’interno della comunità scolastica e la continua necessità di costruire percorsi di accoglienza e di apprendimento personalizzati per meglio rispondere ai bisogni dei singoli alunni, futuri cittadini consapevoli, ha spinto i docenti del IV Istituto a studiare linee guida per l’accoglienza adatte all’inserimento di bambini adottati che arrivano nel nostro paese in età scolare, portandosi dietro “bagagli” spesso dolorosi e profondi e un vissuto forte con tradizioni e usanze radicate.
Il protocollo:
– si propone di sostenere la neo-famiglia e di accompagnarla nel cammino scolastico che si presenta come la prima realtà sociale che il bambino deve incontrare, cercando di ottimizzare i tempi e i modi di inserimento e offrendo sostegno anche grazie all’ausilio di Associazioni impegnate nel tema delle adozioni;
– tiene conto dei bisogni d’intervento dei docenti che si trovano ogni giorno ad affrontare situazioni complesse sempre più diverse con una necessità di formazione sempre più specifica.
Obiettivi:
– conoscere il bambino e il suo vissuto; individuare in stretta collaborazione scuola-famiglia tempi e modalità di inserimento; monitorare in itinere l’inserimento; sostenere la genitorialità; formare i docenti.”
Chi volesse poi leggersi tutto il POF può farlo consultando il sito www.circolodidattico4.prato.it
Sezione di Novara e Piemonte Orientale
Echino Risveglio nasce nel Verbano Cusio Ossola in provincia di Verbania
Echino Giornale Bambino
è un blog con Interviste, recensioni, giochi, fiabe e laboratori
Nel mese di dicembre 2010 ha pubblicato una bella fiaba sull’adozione “Lillo, il palloncino blu”.
Poi nel febbraio scorso ha pubblicato sul suo giornale la “Favola a testa in giù” che la sua mamma ha scritto per l’ANFAA di Novara (per chi non lo sapesse è la Favola che accompagna le carte di “Fabula”), così scrive Echino:
Care maestre e genitori, questa favola è stata scritta dalla mia mamma tanti anni fa per l’Anfaa (associazione nazionale famiglie adottive e affidatarie) sez. di Novara. Legato a questa fiaba c’è un laboratorio molto interessante che mamma propone alle scuole, ma può anche diventare un gioco da fare a casa per conoscere meglio i vostri bimbi e ciò che provano. Se vi interessano maggiori info potete scrivere alla mail di mamma: lefiabedigiuli@libero.it
Altro materiale su adozione e affidamento lo potete richiedere all’Anfaa, qui sotto vi metto l’indirizzo.Ciao ciao e caprioline affettuose per tutti voi!!:-D
Echino
www.anfaa.it/sezioni/novara_e_piemonte_orientale.html
E’ di Martedì 1° marzo: Una letterina per gli insegnanti.
Cari insegnanti, se, quando uscite da scuola, avete la sensazione di non aver trasmesso solo una conoscenza, ma di aver condiviso un’emozione, di aver sorriso tanto, o riso insieme ai vostri alunni e non dei vostri alunni. Se almeno una volta vi è scappata una carezza, un buffetto, o una pacca affettuosa sulla spalla di un allievo. Se vi sono venuti gli occhi lucidi, ascoltando una loro storia….
Allora avete fatto un buon lavoro.
Distintissimamente vostro…
Echino
Sezione di Reggio Emilia
“Stessi luoghi, Sguardi diversi”
Un progetto della Sezione di Reggio Emilia sulla preadolescenza.
E’ esperienza comune a tutte la famiglie la “mutazione” che subisce il rapporto tra i genitori ed i figli quando questi ultimi escono dal periodo dell’infanzia.
Nei ragazzi, al cambiamento dei caratteri somatici, si accompagna un’evoluzione della percezione di sé e quindi il modo di relazionarsi; su noi genitori tutto ciò ha un impatto forte, e spesso non ci troviamo preparati ad affrontare i modi ed i tempi di questa “nuova nascita”.
I genitori adottivi poi, come emerge dagli incontri di gruppo della nostra Sezione, a questa complessità aggiungono quasi un senso di deprivazione, poiché percepiscono come “troppo breve” il tempo che hanno potuto condividere con il loro bambino.
Ci siamo concentrati su un aspetto di vita quotidiana, che può sembrare poco rilevante: il figlio che fino a ieri trovavamo sempre al nostro fianco, o perché ci seguiva nei luoghi decisi da noi o perché era da noi accompagnato in situazioni che a lui avevamo proposto (si pensi alle palestre, alle biblioteche, alle gite e alle scampagnate familiari, alle serate presso amici, ecc. ecc.) di colpo non accetta più alcuna nostra proposta! I suoi mutismi provocano poi un vuoto di comunicazione…a volte non sappiamo più di cosa parlare,poiché non conosciamo più gli ambiti reciproci di vita, cosa piace o non piace, cosa interessa o cosa invece delude.
Siamo certi che siano facilitate quelle famiglie che, con i figli ancora piccoli, abbiano avuto l’opportunità di compiere delle esperienze intense di condivisione: esse hanno potuto in qualche modo allenare tra i membri una comunicazione più profonda.
Abbiamo quindi deciso di offrire alle famiglie di Reggio qualche piccola occasione in più: il nostro progetto “Stessi luoghi, sguardi diversi” prevede di recarsi coi figli nello stesso luogo – luogo che deve poter attrarre grandi e piccoli con le sue caratteristiche – visitandolo però in due gruppi separati e preparandosi a raccontare all’altro gruppo ciò che ci ha colpito.
La nostra prima tappa, dopo un viaggio anche un po’ avventuroso, tra pullman e camminata nel bosco, sarà a Barbiana: il borgo nelle montagne vicino a Firenze dove Don Lorenzo Milani impiantò la sua specialissima scuola per i figli dei contadini.
Genitori e figli metteranno a confronto i loro sguardi diversi, e ci auguriamo possano scoprire che “diverso” non è solo ciò che ci respinge lontano bensì anche ciò che ci stupisce positivamente e ci attrae più vicino.