Al 31 dicembre 2008 risultavano affidati 15.200 minori.
E’ questo il numero, secondo gli ultimi dati disponibili tratti dal 5° Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia 2011-2012, dei minori affidati.
Il 50,11% erano affidati a parenti ed il restante 49,6 % a terzi. I minori stranieri affidati erano il 16,4 % e di questi il 26,7 % “non accompagnati”. Gli affidamenti giudiziari rappresentano il 72,4 % di quelli in corso (erano il 70 % nella rilevazione del 2005), il 16,9% dei minori è affidato da meno do 1 anno, il 20,2 % da 1 a 2 a anni, il 23,2% da 2 a 4 anni ed il 32,7% da oltre 4 anni. Si riscontrano forti differenze da una Regione all’altra: dalla stessa ricerca “risulta evidente come le modalità operative dei servizi territoriali del Centro e del Nord siano maggiormente orientate a privilegiare l’affidamento familiare (…) spiccano, infatti, su questo terreno le regioni Piemonte,Valle d’Aosta,Lombardia,Provincia di Bolzano,Liguria, Emilia Romagna,Toscana,mentre le Regioni del Sud,con la sola eccezione della Sardegna,rovesciando quest’ottica presentano prevalenze più o meno marcate di ricorso all’accoglienza nei servizi residenziali”
I minori inseriti nei servizi residenziali al 31/12/2008 erano ancora 15.500.
Con un incremento del 34,2% rispetto al 2005 quando erano 11.543: restano quindi ancora disattese da parte delle Istituzioni preposte le priorità di intervento definite dalla legge n.184/1983 e s.m. che prevedono l’affidamento familiare prioritario rispetto all’inserimento in comunità; in particolare preoccupa la bassa percentuale dei bambini piccoli affidati rispetto a quelli inseriti nei servizi residenziali: nella fascia di età 0 – 2 anni sono il 4,7 % affidati rispetto al 5 % nei servizi residenziali.
FONTE DATI:
5° Rapporto CRC: I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia. 5° Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia, anno 2011-2012.