torna all’indice del Bollettino 01-02/2007 – gennaio / giugno

Mi racconto in breve…..

 

E’ difficile raccontare la propria esperienza cercando di non cadere nei dettagli e nelle emozioni.
Tutto è iniziato anni fa quando, dopo circa un anno e mezzo di felice matrimonio, abbiamo cercato di ampliare la nostra famiglia.
Dopo mesi di vari tentativi abbiamo deciso di effettuare i primi esami di controllo, da cui è risultato che non c’era nessun impedimento.
Passato, però, ancora un po’ di tempo, dopo tentativi di inseminazione e fecondazione con esito negativo, siamo giunti ad un punto morto.
Eravamo esausti sia fisicamente che psicologicamente.
Intanto erano già passati quattro anni… ci sembrava di aver perso del tempo prezioso… ma non eravamo ancora pronti all’adozione, anche se cominciavamo a parlarne tra di noi.
Così decidemmo di prenderci una pausa di riflessione. In questo periodo abbiamo conosciuto una coppia, che aveva appena adottato un bel bambino russo, e che ci ha consigliato di partecipare un corso di preparazione all’adozione organizzato dall’Anfaa.
Questo corso è stato molto chiaro, sincero, coinvolgente e soprattutto ben organizzato…ci sembrava di essere in una grande famiglia e di conoscerci da una vita, mentre era la prima volta che ci incontravamo…
Quegli incontri ci sono stati molto utili, ci hanno invitato a leggere dei libri sull’adozione e riflettere sul percorso adottivo. Quindi abbiamo deciso di accantonare definitivamente il pensiero di diventare genitori biologici e, per prepararci meglio all’emozionante esperienza genitoriale adottiva, abbiamo contattato delle coppie che già avevano vissuto quell’espe­rienza.
I “genitori” dell’Anfaa si sono dimostrati sempre disponibili a chiarire i nostri dubbi e a confortarci nei momenti difficili, quando la meta ci sembrava ancora lontana ed irraggiungibile.
Quando finalmente ci siamo sentiti pronti abbiamo presentato al Tribunale dei Minorenni la nostra disponibilità all’adozione sia nazionale che internazionale.
Ripensando alla nostra esperienza, possiamo dire che ora il tutto ci sembra essere stato veloce, ma, credete, una volta dentro il tempo sembra non passare mai…
Gli operatori hanno lavorato molto bene, rispettando anche i tempi stabiliti dalla legge.
Dopo circa due settimane dalla consegna del questionario al T.M. (inizio 2005) siamo stati convocati dai Carabinieri e, successivamente, dall’Azienda Sanitaria Locale, per fissare il colloquio con l’assistente sociale e la psicologa.
Queste persone ci sono sembrate competenti e disponibili, hanno cercato di farci sentire a nostro agio, ci hanno fatto parlare della nostra storia e, invitandoci ad affrontare alcuni argomenti, ci hanno aiutato a riflettere sulla nostra disponibilità e anche a meditare certe nostre scelte…L’adozione è un lungo cammino… e questo cammino serve per maturare … ed essere pronti all’arrivo di nostro figlio!
Dopo circa sei incontri, siamo stati convocati per la lettura della nostra relazione. In quel momento ci siamo resi conto che quelle persone, a noi sconosciute fino a poco tempo prima, avevano veramente capito chi eravamo, sembrava ci conoscessero da una vita.
Ci sentiamo di spendere due parole su questo argomento: non bisogna temere i colloqui, perché sono quelli che poi aiuteranno il giudice a capire chi siamo veramente! Noi dobbiamo essere sinceri, chiari e rispondere con pazienza a qualunque domanda, anche a quelle che ci sembrano più strane ed intime, poiché le nostre risposte aiuteranno gli operatori a svolgere correttamente il loro lavoro.
In attesa di essere convocati dal Tribunale, abbiamo iniziato a contattare diversi Enti autorizzati all’adozione internazionale, cercando di raccogliere tutte le informazioni necessarie per poter fare una scelta consapevole.
Quando finalmente abbiamo avuto la bella notizia della nostra idoneità, abbiamo subito contattato l’Ente prescelto e ci siamo messi in attesa, mentre anche l’adozione “nazionale” procedeva nel suo lungo cammino.
Preparati tutti i documenti richiestici, è stato duro riprendere la vita quotidiana… il lavoro … gli amici … i parenti … ma questa attesa è stata importante perché ci siamo preparati per il tanto sospirato incontro con nostro figlio!
Abbiamo partecipato agli incontri dell’Anfaa, dove abbiamo potuto condividere la nostra esperienza con altre coppie in attesa di adozione.
Dopo circa otto mesi il Tribunale ci ha chiamati: all’incontro erano presenti un giudice, un’assistente sociale e il tutore del bambino.
Il colloquio è servito ad aggiornare il nostro fascicolo, anche perché nel frattempo ci eravamo dati disponibile ad accogliere una coppia di fratellini/sorelline in età prescolare.
Ci siamo lasciati così senza nessuna certezza, perciò abbiamo chiamato Giuliana del­l’Anfaa che, avendo vissuto la nostra stessa esperienza, ci ha aiutati a capire … e confortati quando non siamo più stati contattati.
Dopo questa delusione abbiamo cercato di vedere la cosa in modo positivo … cioè che la nostra disponibilità era stata tenuta in considerazione e che sicuramente non era ancora giunto il nostro momento!
Dopo circa tre mesi un nuovo colloquio presso il Tribunale … ma questa volta sentivamo che c’era qualche cosa di diverso. Infatti il giorno seguente ci è stata annunciata una visita domiciliare.
Inutile negare la nostra commozione e la speranza che ci hanno tenuti svegli tutta la notte.
Successivamente il giudice ci ha chiesto un nuovo incontro e in questa occasione finalmente abbiamo avuto la bella notizia: “C’è un bel bambino che vi aspetta!!!”
Eravamo come paralizzati … avevamo perso l’uso della parola … L’emozione era troppo forte!
“Allora non volete sapere quanto tempo ha?” “Noi di risposta “Eh sì, quanti anni ha?” “Non avete capito , ho detto quanto tempo ha! … 18 giorni! Non è stato riconosciuto alla nascita!”
Ci è stato quindi chiesto di rinunciare all’adozione internazionale e ci è stato proposto di conoscere subito il bambino: siamo andati in ospedale dove abbiamo, per la prima volta, abbracciato il nostro bambino, lo abbiamo riempito di baci e gli abbiamo fatto assaggiare le nostre lacrime di gioia.
E’ stato il momento più bello e significativo della nostra vita. Diventare mamma e papà: che grandiosa esperienza!!
Arrivati a casa, c’era tutto da organizzare… avvisare i nonni … gli zii… è stata una grande emozione; abbiamo anche dovuto chiedere aiuto ad amici e parenti per procurarci tutto il necessario per il neonato che tra poco sarebbe arrivato a casa nostra.
Il giorno seguente sarebbe stato quello più importante … il viaggio di ritorno a casa in …tre.. tutti insieme!
Ora che la nostra esperienza si è conclusa positivamente, desideriamo ringraziare tutte le persone che abbiamo incontrato sul nostro cammino perché ci hanno aiutato a maturare e a riflettere sulla nostra scelta.
Un ringraziamento particolare va all’assistente sociale e alla psicologa che ancora ci aiutano e ci accompagnano in questa grande avventura di essere genitori … A tutti coloro che sono in attesa e in particolare modo a chi è all’inizio del percorso adottivo, auguriamo la gioia e la felicità di quel figlio che sta aspettando proprio loro.
Un bacio a tutti

Roberta e Alberto

torna all’indice del Bollettino 01-02/2007 – gennaio / giugno