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di autoselezione, formazione e sostegno per famiglie adottive e affidatarie che la nostra fondazione aveva attivato fin dal 1989, il clima è cambiato, perché in pochi mesi essi, da utenti, sono diventati animatori, così, spontaneamente e semplicemente, come fosse la cosa più ovvia e naturale del mondo.

Erano la coppia più geograficamente lontana: il tragitto da Vicenza a Mestre non è lungo, ma d’inverno c’è la nebbia, la sera si è sempre stanchi… ma erano anche la coppia più puntuale e presente, quella che portava sempre nuove proposte e suscitava nuovi problemi, quella che, nonostante li aspettasse molta strada, era sempre pronta ad accompagnare qualcuno, anche da Marghera, sede del nostro centro, fino a Venezia, aggiungendo circa 25 chilometri al loro viaggio.

Poi, quando è arrivato Ismail, la loro genitorialità è sbocciata in forme necessariamente diverse: Amelia è rimasta a casa, ma Andrea ha continuato a frequentare il gruppo, se possibile con maggior impegno di prima, e soprattutto si è fatto convinto animatore della costituzione di una sezione ANFAA nel Veneto.

Ha preso direttamente contatto con la Presidente e la segretaria, si è assunto la responsabilità di raccogliere le quote, di illustrare lo Statuto a ogni nuova coppia aderente, ha organizzato incontri con altre associazioni di genitori adottivi per promuovere confronti, contatti, reciproca conoscenza che potessero preparare eventuali fusioni con l’ANFAA, della quale non solo comprendeva, ma anche profondamente apprezzava e condivideva lo spirito e la filosofia, centrati in termini assoluti sulla difesa dei diritti dei bambini, senza equivoci e cedimenti.

La sua competenza informatica, tra l’altro, consentiva ad Andrea, instancabilmente attivo sia sul piano fisico che psicologico e mentale, di navigare quasi ogni notte e di diffondere tra i membri del gruppo proposte di legge, cronache, fatti, iniziative, che scaricava dai vari siti e offriva per la discussione, l’approfondimento, la crescita di tutto il gruppo.

Anche la vita privata della sua famiglia diventava occasione di crescita e di consapevolezza per tutti: ricordiamo ad esempio la sua “battaglia” per la tutela della privacy di Ismail in occasione delle foto del gruppo classe e della prima comunione, battaglia diventata aiuto prezioso per altri genitori.

Quella che è stata la caratteristica più preziosa e feconda della genitorialità adottiva di Andrea ed Amelia, è comunque il fatto che il percorso per diventare padre e madre prima di Ismail, e per esserlo nella pienezza dell’affettività e della competenza educativa dopo, è stato un percorso di valorizzazione non solo della loro, ma della genitorialità sociale di un numeroso gruppo di genitori adottivi. Non hanno mai pensato solo a loro stessi.

Questo è particolarmente significativo in una cultura, come quella nella quale ci troviamo, in cui anche la scelta adottiva rischia di trasformarsi in un fatto privato, ad esclusivo beneficio della coppia e del figlio.

La meta del suo impegno era (e ci eravamo molto vicini…) la nascita della sezione ANFAA del Veneto, ma la malattia, nonostante l’abbia combattuta con lo stesso coraggio con cui combatteva tutte le battaglie a favore dei bambini senza famiglia, glielo ha impedito.

Andrea ci manca tanto e questo senso di solitudine ci rende più vicini e ci permette di capire almeno un po’ quello che hanno provato e provano Amelia e Ismail, per i quali abbiamo e continuiamo ad avere una grande amicizia e riconoscenza.

Maria Teresa Pedrocco Biancardi

Silvia Autellitano

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