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Sono C. M., nato a T. il 25/02/78. La mia famiglia è composta dai miei genitori e sei fratelli.

Oggi a 28 anni sono qui a raccontarvi la mia storia.

“Era il 1987, vivevamo in un piccolo monolocale composto da una cucina unificata col salone, un bagno piccolo senza doccia e una camera da letto dove tutti dormivano.

All’età di cinque anni cominciavo a comprendere la situazione familiare, avevo mio padre che non lavorava, ma che, per colpa della sua debolezza caratteriale, si è fatto coinvolgere dagli amici in una brutta situazione: “l’alcolismo, ….”

Da qui potete intuire come continua e come va a finire la situazione.

Mia madre lavorava dalla mattina alla sera a fare le pulizie condominiali e da una signora anziana.

Ricordo i pochi soldi che racimolava e le difficoltà per mantenere 6 figli e un marito che tornava ubriaco pretendendo il piatto pronto.

Litigavano spesso e un giorno ci fu una colluttazione dove cominciarono prima le parole e poi i fatti ed io terrorizzato scappai dalla polizia per far si che non capitasse niente di grave a tutti noi.

Quanti debiti fece mia mamma per non farci mancare niente e quanto aiuto abbiamo avuto dalle persone più care specialmente dalla zia Rosa e dalla nonna materna che al momento del bisogno erano sempre al nostro fianco. Purtroppo non è facile capire quando si è piccoli i sacrifici che ha fatto mia madre ma solo adesso a 28 anni comprendo i suoi stati d’animo di quei momenti.

Con il passar degli anni la situazione peggiorava infatti in nostro aiuto vennero gli assistenti sociali.

La decisione fu drammatica: Anna, Giusy, Simona e Fernando furono trasferiti in istituto e mio fratello Romeo rimase con mio padre e mia madre.

Io nel 1987, all’età di 9 anni, fui mandato in affidamento; non ero tanto felice perché non sapevo cosa mi aspettava e allontanarmi dalla mia famiglia e soprattutto da mia madre non fu facile perché ero solo un bambino.

La mia nuova “famiglia” era composta da Pino, Tonia e il figlio Armando che furono subito comprensivi, infatti, per non essere staccato troppo velocemente dalla mia famiglia, me la facevano vedere senza alcun problema.

La casa si trovava in una palazzina, al sesto piano. Come si entrava c’era il salone, un corridoio dove alla destra c’era la camera mia e di Armando, il bagno, la cucina e di fronte la camera da letto di Tonia e Pino più un ampio terrazzo.

In quel periodo frequentavo la scuola elementare vicino casa, non amavo tanto studiare, specialmente quando uno è piccolo e ha voglia solo di giocare, anche perché nella mia famiglia non avevamo avuto niente come giocattoli e cose di altro genere, un po’ per la poca possibilità, anche perché mia mamma o ci faceva mangiare o ci lasciava morire di fame, e questa cosa non era possibile.

Grazie a Tonia e Pino ho avuto tutto quello che un bambino ha come giocattoli, computer e tanto, tanto amore.

Grazie a loro ho imparato l’educazione, la pulizia, l’ordine e l’amore verso il prossimo.

Ricordo Tonia come mi rimproverava se non studiavo e lei aspettava con pazienza che io imparassi la lezione per poi dirgliela.

Col tempo ho imparato a dirgli la lezione come si deve e a non ricadere negli stessi errori.

Pino lavorava nello stabilimento siderurgico di Taranto, faceva i turni e ogni tanto faceva qualche lavoretto come idraulico.

Ricordo che lavorava tanto, ma anche se era stanco, ci stava comunque vicino a me e ad Armando.

Ho appreso molto da lui anche perché mi ha insegnato a non arrendersi mai e a combattere le proprie debolezze e a non cadere nelle brutte tentazioni.

Infatti Pino, Tonia e Armando non mi hanno fatto mai sentire inutile, anzi mi davano forza per affrontare la situazione che avevo nella mia famiglia, nello studio e nella vita.

Anche Armando, unico figlio, mi è stato sempre vicino dividendo con lui la camera e tutto quello che era suo ed è grazie anche a lui, a Tonia e Pino e a tutti i parenti che oggi sono un uomo fortunato. Non mi hanno fatto mai mancare niente, mi hanno dato amore e sicurezza, festeggiamenti e divertimenti.

Sono stato fortunato a trovare una famiglia come la loro ed oggi ancora ci sentiamo e mentre il tempo passa e gli anni passano non finirò mai di ringraziarli di quello che hanno fatto per me.”

Grazie a tutti voi se oggi sono un ragazzo sano e pieno di vita e non solo di tristezza e sofferenza perchè i ricordi brutti passano ma l’amore non finisce mai. Vi voglio bene a tutti.

Grazie.

Il vostro M.

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