Nel giorno delle Sue esequie, l’Anfaa (Associazione nazionale famiglie adottive e affidatarie) vuole ricordare con commozione Papa Giovanni Paolo II e il suo grande amore per i bambini di tutto il mondo, riproponendo quanto da Lui affermato nel discorso tenuto il 5 settembre 2000 in occasione dell’incontro con un gruppo di famiglie adottive:
“Adottare dei bambini, sentendoli e trattandoli come veri figli, significa riconoscere che il rapporto tra genitori e figli non si misura solo sui parametri genetici. L’amore che genera è innanzitutto dono di sé. C’è una “generazione” che avviene attraverso l’accoglienza, la premura, la dedizione.
Il rapporto che ne scaturisce è così intimo e duraturo, da non essere per nulla inferiore a quello fondato sull’appartenenza biologica. Quando esso, come nell’adozione, è anche giuridicamente tutelato, in una famiglia stabilmente legata dal vincolo matrimoniale, esso assicura al bambino quel clima sereno e quell’affetto, insieme paterno e materno, di cui egli ha bisogno per il suo pieno sviluppo umano. Proprio questo emerge dalla vostra esperienza.
La vostra scelta e il vostro impegno sono un invito al coraggio e alla generosità per tutta la società, perché questo dono sia sempre più stimato, favorito e anche legalmente sostenuto”.
Con questa sua affermazione Papa Giovanni Paolo II ha valorizzato l’adozione riconoscendo la piena dignità e il valore della genitorialità e della filiazione adottive quali genitorialità e filiazioni vere.
Il discorso del Pontefice ribadisce che la maternità, la paternità e la filiazione sono vere quando hanno il loro fondamento essenziale nei legami affettivi e reciprocamente formativi che si creano fra i genitori biologici o adottivi e i figli biologici o adottivi; conferma inoltre il capovolgimento della concezione, purtroppo ancora presente nella nostra società, della genitorialità e della filiazioni fondate solo sul “legame di sangue” anche in assenza totale di legami affettivi e formativi.
Torino, 8 Aprile 2005
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