Pubblichiamo l’articolo del CARE (Coordinamento delle Associazioni familiari adottive e affidatarie in Rete) di cui condividiamo le preoccupazioni rispetto al perdurante ritardo nella nomina del vicepresidente della CAI (Commissione per le Adozioni Internazionali).
È incredibilmente ancora vacante il posto di vicepresidente della Commissione Adozioni Internazionali. Subito prima di Natale, infatti, sono scaduti anche i 45 giorni di prorogatio di Daniela Bacchetta, e da quel giorno, alla CAI manca il vertice tecnico che coordini le attività della Commissione. La scadenza del secondo rinnovo di Daniela Bacchetta, avvenuto ai primi di novembre 2013, era una informazione nota che avrebbe potuto essere governata diversamente garantendo un adeguato e necessario passaggio di consegne soprattutto in questo momento di grande criticità per le adozioni stesse.
La nomina della vicepresidenza, che inconcepibilmente tarda ad arrivare probabilmente per garantire equilibri politici, è una una nomina di cruciale importanza per le famiglie adottive italiane per portare a conclusione varie situazioni di estrema complessità.
Le 24 famiglie in attesa sulla Repubblica Democratica del Congo stanno ormai completando il rientro senza i loro figli e il CARE non ha ancora certezze né rispetto alla concretizzazione della necessaria e fondamentale visita della delegazione congolese in Italia né in merito alla realizzazione del fondo di sostegno governativo (Fondo di solidarietà) per le spese affrontate dalle famiglie nel paese in questi mesi. Vanno date anche risposte a tutte le coppie in attesa sulla Repubblica Democratica del Congo con abbinamenti a vari stadi di avanzamenti (molti con sentenza passata in giudicato) e che aspettano comunque un segnale di presenza forte delle Istituzioni Italiane.
È necessario poi monitorare con estrema attenzione la definizione e la risoluzione positiva del progetto adottivo di tutte quelle coppie che avevano dato mandato all’Ente L’Airone Onlus a cui è stata revocata l’autorizzazione dalla CAI.
A queste situazioni di criticità eccezionale si sommano poi tutte le situazioni che hanno bisogno di un impegno quotidiano della vicepresidenza nei diversi paesi (Mali, Camerun, Vietnam, Slovacchia, ecc.).
Il vuoto ai vertici della CAI diventa, alla luce di tutto questo, un vuoto inaccettabile, ben consapevoli che anche se la nomina avvenisse esattamente in questo istante dovrebbero comunque intercorrere dei tempi affinché la Commissione possa tornare ai livelli di attività che l’hanno caratterizzata negli anni passati.
Fonte: www.care.it