URGENTE APPELLO AL PARLAMENTO E AL GOVERNO
DA SOTTOSCRIVERE PER DIFENDERE IL SEGRETO DEL PARTO,
LA SALUTE DELLE DONNE E IL FUTURO DEI BAMBINI NON RICONOSCIUTI
Continua la raccolta di firme per la petizione che abbiamo lanciato, insieme alla Fondazione Promozione Sociale, all’Associazione Promozione Sociale e alla redazione della rivista Prospettive Assistenziali, in difesa del segreto del parto, della salute delle donne e del futuro dei bambini non riconosciuti, affinchè lo Stato mantenga l’impegno assunto nei confronti delle donne che si sono avvalse del diritto alla segretezza del parto.
Per aderire online è sufficiente cliccare qui.
Da oggi, è possibile raccogliere le adesioni anche attraverso l’apposito modulo scaricabile qui
Indicazioni operative per la raccolta firme in formato cartaceo:
- l’appello/ petizione può essere sottoscritto da qualsiasi cittadino elettore;
- per le firme deve essere utilizzato esclusivamente l’apposito modulo A4 stampato fronte retro;
- è necessario scrivere in stampatello i dati relativi al cognome, al nome e all’indirizzo.
- le firme devono essere leggibili;
- i moduli debitamente compilati vanno quanto prima consegnati in originale all’Anfaa che provvederà a recapitarle al più presto al Parlamento e al Governo
ATTENZIONE:
chi aderisce alla petizione online NON DEVE firmare il modulo cartaceo
Chiediamo a tutti di attivarsi per raccogliere adesioni e di sottoscrivere e l’appello in cui richiamiamo e sottolineiamo le nostre considerazioni e proposte al Parlamento, che deve legiferare in merito alla sconcertante sentenza della Corte Costituzionale n. 278/2013.
L’appello può essere sottoscritto da persone singole o da Organizzazioni pubbliche e private. Sarebbe molto utile se, soprattutto le organizzazioni pubbliche e private, agissero anche direttamente nei confronti della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati dove è in corso non solo l’esame delle positive proposte di legge n. 1989 e 1343 citate nell’appello riportato qui sotto, ma anche delle preoccupanti proposte n. 784, 1874 e 1901, in cui è prevista, sulla base di una inaccettabile interpretazione della sopra citata sentenza della Corte costituzionale, la possibilità di interpellare le donne che non hanno riconosciuto i loro nati senza che esse abbiano preventivamente e in assoluta autonomia dichiarato la propria disponibilità a ritornare sulla decisione a suo tempo assunta. Tali negative proposte, se approvate, renderebbero anche possibile la conoscenza delle generalità delle donne da parte delle numerose persone incaricate di accertare le loro intenzioni in merito alle richieste di incontro avanzate dai loro nati.
Come potrete leggere, il testo recepisce anche quanto raccomandato al Parlamento nel paragrafo “Il diritto della partoriente a decidere in merito al riconoscimento del proprio nato e il diritto del minorenne all’identità” del 7° Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia 2013-2014.