Anfaa – Dal 1962 dalla parte dei bambini
1. La storia
L’Anfaa – Associazione Nazionale Famiglie Adottive e Affidatarie – è stata fondata da Francesco Santanera nel dicembre 1962. Da allora ad oggi l’Anfaa ha sempre operato con l’obiettivo di tutelare i minori rimasti privi – temporaneamente o definitivamente – delle indispensabili cure materiali o morali da parte dei genitori biologici, promuovendo, in primo luogo, gli interventi diretti ad assicurare alle famiglie d’origine i necessari servizi sociali e assistenziali. Nel 1973 è stata riconosciuta Ente Morale con DPR n. 462.
La storia dell’Anfaa si accompagna alla storia della legge sull’adozione. L’attività dell’Anfaa è stata infatti determinante per l’approvazione delle norme che attualmente regolano l’adozione e l’affidamento dei minori. Gli articoli di Francesco Santanera raccolti nel libro adozione e bambini senza famiglia ben esprimono la nascita di una nuova cultura, fino alla riforma della legge del 1983. Una testimonianza preziosa con significativi riferimenti alle difficoltà incontrate a vari livelli.
Prima la legge sull’adozione speciale del 1967, poi quella sull’adozione e l’affidamento del 1983, riconosciuta fra le più avanzate del mondo. Anche se in parte non applicate e se talora soggette ad interpretazioni discutibili da parte della Magistratura, tali norme hanno consentito, in questi 60anni, di dare con l’adozione una nuova stabile famiglia ad oltre 200.000 bambini che ne erano privi; inoltre decine di migliaia di fanciulli sono riusciti ad evitare i deleteri effetti dei ricoveri in istituti assistenziali, negativi anche se temporanei, a seguito degli aiuti forniti alle loro famiglie d’origine e con il progressivo maggior ricorso all’affidamento familiare.
2. L’attività nel tempo
A livello culturale, poi, si è operata una vera e propria rivoluzione copernicana: il bambino non è più considerato una proprietà dei genitori ma è riconosciuto come una persona portatrice di autonomi valori e bisogni che la comunità deve tutelare. Gli episodi che quotidianamente vengono ripresi dagli organi di informazione testimoniano però che gli enormi passi avanti compiuti finora non bastano e che la vecchia mentalità e le strumentalizzazioni da parte degli adulti sono all’ordine del giorno. D’altra parte le statistiche ufficiali dimostrano che, a causa dello scarso impegno delle istituzioni competenti, ancora 23.000 minori sono costretti a crescere in strutture assistenziali nonostante siano conosciute da più di cinquant’anni le conseguenze negative della carenza di cure familiari e sia in continuo aumento il numero delle famiglie disponibili all’accoglienza. Anche nuovi fenomeni si affacciano all’orizzonte: dai problemi legati alle recenti scoperte scientifiche che consentono maternità fino a pochi anni fa inimmaginabili, alle ondate di migrazione a livello europeo ed extra-europeo, con le migliaia di profughi che cercano nei paesi più ricchi un futuro meno incerto.
Sono queste le ragioni che sollecitano l’Anfaa ad estendere il proprio impegno a tutte le situazioni di abbandono dei minori e di difficoltà familiari. Oggi in Italia operano diverse sezioni e gruppi che fanno riferimento all’Associazione e molte sono le associazioni di famiglie adottive a affidatarie con cui l’Anfaa è in contatto e che si fanno carico di proseguire nell’impegno assunto. L’Associazione ha sempre basato le proprie scelte ed analisi su un’attenta e puntuale valutazione della realtà, grazie alla raccolta sistematica di una documentazione imponente, anche per incarico di Pubbliche Amministrazioni (Ministero dell’Interno, Consiglio Nazionale sui Problemi dei Minori, ecc.) fin dagli anni settanta.
Per promuovere il diffondersi nella società di una nuova cultura incentrata sul concetto che i minori sono soggetti autonomi portatori di diritti che lo Stato deve tutelare, l’ANFAA ha promosso, nel corso degli anni, la realizzazione di decine e decine di seminari e convegni, a livello internazionale, nazionale e locale, sia organizzandoli in prima persona sia operando affinché altri organismi ne divenissero promotori e/o patrocinatori.
Sempre nell’ambito dell’informazione e della ricerca, l’Anfaa collabora con l’Associazione Promozione Sociale e l’Unione per la Lotta contro l’Emarginazione Sociale, alla pubblicazione della rivista “Prospettive Assistenziali” che, ininterrottamente, dal 1968, è impegnata contro l’esclusione sociale dei minori, degli handicappati, degli anziani malati cronici e per l’approvazione delle necessarie riforme. In essa sono pubblicati i documenti più significativi sui servizi sociali e sanitari e sulla formazione del relativo personale.
Nelle Collane “Quaderni di Promozione Sociale” della Casa Editrice Rosenberg & Sellier e “Persona e società: i diritti da conquistare” della Utet Libreria, curata dall’Associazione Promozione Sociale, sono stati pubblicati, con l’apporto dell’Anfaa, numerosi libri in cui sono presenti approfondimenti sugli aspetti sociali, psicologici e giuridici dell’affidamento e dell’adozione anche attraverso le esperienze di quanti le vivono in prima persona.
3. Gli obiettivi
A fronte di quanto sopra, l’Anfaa si è posta come obiettivo quello di promuovere il diritto di tutti i minori – compresi quelli handicappati o malati – a crescere in una famiglia, anzitutto la loro, d’origine, e quando questo non è possibile, secondo le situazioni, in una adottiva o affidataria attraverso l’attività di promozione e sensibilizzazione.
Un libro che descrive il nostro percorso, attraverso la voce di uno dei soci fondatori dell’Anfaa, è: Bianca Guidetti Serra, un’avvocata dalla parte dei bambini.